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Novembre 2023 - Newsletter n.6

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4) il link al booktrailer del mio saggio sulla letteratura distopica, Ombre dal futuro: https://youtu.be/X4Phv8fDoUU?si=jEb3k-iMZieAKtJ_

5) l'uscita verso fine mese di un mio nuovo libro, Donne indispensabili (1° volume), edito dalla casa editrice Tipografia Helvetica - https://tipografiahelvetica.ch/. I personaggi che tratto in questo primo volume sono: Mary Wollstonecraft, Voltairine de Cleyre, Emma Goldman, Sibilla Aleramo, Virginia Woolf, Simone Weil, Alba de Céspedes, Joyce Lussu, Etty Hillesum, Maya Angelou, Anne Frank, Azar Nafisi, Gioconda Belli, Priya Basil, Jude Ellison Sady Doyle, Caroline Criado-Perez, Greta Thunberg e bell hooks che voleva il suo nome fosse scritto in minuscolo per sottolineare quanto la causa che portava avanti fosse più importante rispetto alla sua persona. Altre figure troveranno spazio in questo primo volume, anche se non avranno un capitolo dedicato come le altre citate prima, e sono: Elsa Morante, Gianna Manzini, Ginevra Bompiani, Marguerite Yourcenar, Elizabeth Gaskell, Amélie Nothomb, Fatou Diome e Léonora Miano.

Prima di lasciarvi alla lettura di alcuni passi di Donne indispensabili (1° volume), v'informo che il libro avrà due prefazioni; una della scrittrice Lidia Ravera, l'altra di Alessia Calderari, giornalista e conduttrice del TG della Radiotelevisione svizzera (RSI) - questa seconda introduzione la troverete in calce agli estratti.

Io credo […] che nessun uomo avrebbe il diritto di giudicare una donna senza saper di che materia diversa dagli uomini le donne sono fatte. Non ritengo giusto, ad esempio, che un tribunale composto esclusivamente di uomini decida se una donna è colpevole o no. Poiché se esiste una morale comune che vale per gli uomini e per le donne, e alla quale è consuetudine attenersi, come potrà mai un uomo comprendere veramente le sottili ragioni che conducono una donna all’entusiasmo o alla disperazione e che sono connaturate in lei, tutt’uno con lei, dal suo nascere? (Alba de Céspedes 1911-1997)

Pochi sopravvivono all’adolescenza, sempre che qualcuno ci riesca. Quasi tutti si arrendono alla pressione vaga ma micidiale esercitata dal conformismo dell’età adulta. È più facile morire ed evitare i conflitti che sostenere una lotta costante con le forze superiori della maturità. (Maya Angelou 1928-2014)

[…] perché in Inghilterra fabbricano aerei sempre più grandi, bombe sempre più potenti e allo stesso tempo case prefabbricate per la ricostruzione? Perché si spendono quotidianamente milioni per la guerra e nemmeno un soldo per la medicina, per gli artisti, per i poveri? Perché le persone devono soffrire la fame, quando in altri posti del mondo il cibo in eccesso marcisce? Oh, ma perché gli esseri umani sono così folli? (Anne Frank 1929-1945)

Il problema è che oggi molte donne che hanno acquistato potere l’hanno ottenuto camuffandosi da uomini e secondo regole maschili. Ma il cambiamento che io immagino è di altro tipo, più profondo. Bisognerebbe guardare ai valori positivi che ci sono negli uomini e nelle donne e infonderli nella società. (Gioconda Belli 1948)

Nella cultura africana-americana vi è una lunga tradizione di “culto della madre”. Autobiografie, narrativa e poesia lodano le doti di abnegazione della madre nera. Purtroppo, anche se si fonda su ottime intenzioni, il culto della madre nera celebra le virtù del sacrificio di sé suggerendo allo stesso tempo che esso non è il frutto di una scelta o un atto di volontà, bensì l’incarnazione perfetta del “naturale” ruolo femminile. Se ne ricava che la donna nera che lavora duramente per essere una custode responsabile non sta facendo niente di più di ciò che ci si aspetta da lei. L’incapacità di riconoscere la libera scelta e la straordinaria re-visione tanto del ruolo femminile quanto dell’idea di “casa” esercitati consapevolmente dalle donne nere nella loro pratica, oscura l’impegno politico che ha come obiettivo la nostra ascesa sociale, lo sradicamento del razzismo, che è il nucleo filosofico portante della dedizione alla comunità e alla casa. (bell hooks 1952-2021)

Prefazione di Alessia Calderari: Coraggio (molto) e lucido disincanto muovono i pensieri riuniti in questa raccolta, le riflessioni di donne (intellettuali, scrittrici, attiviste) che nei secoli si sono soffermate sulla condizione femminile, chiedendone il riscatto e la pari dignità rispetto agli uomini. E ci si stupisce a cogliere la modernità e l’assoluta attualità di queste rivendicazioni. Ma come? – vien da chiedersi – com’è possibile che ancora oggi non sia stata raggiunta la parità salariale, che ancora nel mondo esistano situazioni di esclusione di bambine e ragazze dall’istruzione, che le donne siano vittime di violenza per mano maschile solo per il fatto di essere considerate una loro proprietà? La disuguaglianza fra i generi, la condizione di prevaricazione del patriarcato e la costante messa all’angolo delle donne in famiglia e nella società, erano infatti già osservate, descritte e denunciate dalle pioniere del pensiero femminista secoli fa. Davvero folgoranti in tal senso sono le riflessioni della scrittrice inglese Mary Wollstonecraft, la prima fra le pensatrici che incontriamo in questa raccolta. Riandiamo per un attimo al suo presente: è il 1792 e in Europa è tempo di grandi moti rivoluzionari. Lei, sguardo acuto e penna profonda, prefigura e auspica una grande rivoluzione femminile, un movimento di coscienza che possa finalmente attribuire dignità alle donne. Quanta modernità, e che visione limpida nelle sue parole! Le sue osservazioni sulla condizione femminile appaiono disarmanti, assolutamente condivisibili, e sorprende davvero che a distanza di quasi due secoli e mezzo molte delle sue speranze non siano ancora state raggiunte. Quella di Mary Wollstonecraft è solo una delle voci di questa selezione. Voci e pensieri sulla condizione femminile (e in modo più ampio sul cammino esistenziale) di donne eccellenti, donne istruite, donne “indispensabili” per il percorso di emancipazione femminile. Aggettivo impegnativo, “indispensabile”. Indispensabili sono solo poche, essenziali cose, tutte in qualche modo legate al filo vitale dell’esistenza: aria, acqua, cibo. E libertà, naturalmente. Quella libertà presupposto dell’autoaffermazione e dell’emancipazione. Fa male pensare che invece per secoli alle donne sia stato perlopiù trasmesso un messaggio di “non indispensabilità”. Quasi un’arma “silenziatrice”, usata per costringere a praticare le zone d’ombra, la marginalità. Dire a qualcuno “guarda che non sei indispensabile” è infatti tra le peggiori mortificazioni che si possano mettere in atto. Sono parole che agiscono come una sciabolata, come un taglio di lama netto, parole con cui si comunica all’altro che è escluso, che la sua voce non è necessaria e che la sfera delle sue capacità e competenze è del tutto trascurabile. Ecco, questa esclusione di principio, questa messa all’angolo, questa invisibilità forzata, non è forse stata ed è tuttora la condizione di molte donne? Non è stato il fil rouge della storia del genere femminile, relegato nelle retrovie e costretto a percorrere sempre con rilevante ritardo le vie del progresso? Le riflessioni raccolte nelle pagine a seguire ristabiliscono almeno un poco di giustizia, e rivendicano l’indispensabilità – storica, umana, sociale – delle donne. Dispiace osservare come nel nostro complicato e infuocato presente (con una sorta di “guerra mondiale a rate” che attraversa il globo e procura strazio e distruzione a molte popolazioni) le donne siano praticamente assenti dalla scena politica internazionale. A ordinare invasioni territoriali, a promuovere azioni e crimini di guerra, a dilatare il tempo dei combattimenti e procrastinare l’ora della pace, sono quasi solo uomini. Scrive Joyce Lussu (donna coraggiosa, che visse da combattente partigiana gli anni terribili del secondo conflitto mondiale), a proposito del ruolo delle donne nei grandi – e devastanti – eventi storici: “Quando la guerra finì e sullo scenario sanguinoso di delitti mai visti, cinquantasette nazioni belligeranti deposero le armi, sotto l’ombrello dei mostruosi funghi atomici di Hiroshima e Nagasaki, le donne furono respinte di nuovo nell’ombra. Erano ancora uomini i politici che trattavano la pace, com’erano uomini i generali che avevano condotto la guerra.” La solita storia, insomma, della marginalità forzata. Eppure, anche in epoca di conflitti occorre lavorare, crescere i figli, svolgere i mille lavori di cura. È l’altra faccia della guerra, quella che tiene vivo il filo della vita e la custodisce. E a occuparsene sono ancora una volta loro, le schiere di donne indispensabili che eternano il senso della vita.

Nel caso voleste prenotare delle copie di Donne indispensabili (1° volume), scrivete all'editore o al sottoscritto. Grazie.

Oltre a segnalarvi quanto sopra, ho pensato potesse risultare in qualche maniera interessante capire cosa, sinora, ha “nutrito” me e quindi i miei scritti. E così ho deciso d’indicarvi dischi (long playing), libri, film e altro che, dal 1975 a oggi, in un modo o nell’altro mi hanno segnato. Una precisazione: quando troverete citato, per esempio, l’album Rastaman vibration di Bob Marley non andrà inteso che è per me il miglior disco del cantautore giamaicano ma quello che, ascoltato da un tredicenne nella Genova del 1976 – quello ero –, in qualche modo è rimasto nel DNA della persona che sono oggi; stessa cosa dicasi per qualsiasi altra segnalazione, non importa se disco, libro, film o altro.

Dischi (ogni link vi collegherà a un brano dell’Lp):

Rastaman vibration - Bob Marley & The Wailers - https://youtu.be/Hh62kjQVSUU?si=I94YKU5albpPmnxK
Easter - Patti Smith Group - https://youtu.be/u8A2IeWh5cI?si=X-J9KbWeBu_j-5JC
Adventure - Television - https://youtu.be/V1_JuzROlZg?si=y6Ru4-hPNWpJnyGd
De Gregori - Francesco De Gregori - https://youtu.be/GaRsTq-W50Q?si=ARy_QKUosSCflhK4
Burattino senza fili - Edoardo Bennato - https://youtu.be/--byg1N842E?si=guMrta7i91jLzjV2

Film (ogni link vi permetterà di consultare la pagina Wikipedia dedicata alla pellicola):

Il mondo dei robot (1973) - https://it.wikipedia.org/wiki/Il_mondo_dei_robot
Papillon (1973) - https://it.wikipedia.org/wiki/Papillon_(film_1973)
Scene da un matrimonio (1973) - https://it.wikipedia.org/wiki/Scene_da_un_matrimonio
L’esorcista (1973) - https://it.wikipedia.org/wiki/L%27esorcista
Finché c’è guerra c’è speranza (1974) - https://it.wikipedia.org/wiki/Finch%C3%A9_c%27%C3%A8_guerra_c%27%C3%A8_speranza

Libri (ogni link vi metterà in condizione di leggere una “specie” di mia recensione al volume):

Mentre morivo - William Faulkner - https://www.iyezine.com/mentre-morivo-di-william-faulkner-edito-da-adelphi
La scimmia sulla schiena - William Burroughs - https://www.iyezine.com/la-scimmia-sulla-schiena-di-william-burroughs
Martin Eden - Jack London - https://www.iyezine.com/martin-eden-jack-london
Memorie intime - Georges Simenon - https://www.iyezine.com/memorie-intime-di-georges-simenon
L'isola dei pinguini - Anatole France - https://www.iyezine.com/lisola-dei-pinguini-di-anatole-france

Singoli:

Angie – The Rolling Stones - https://youtu.be/RcZn2-bGXqQ?si=Sk-S_1vKJL2lf_cc
London calling – The Clash - https://youtu.be/LC2WpBcdM_A?si=YskKhbuRnLgMiRbT
My way – Sex Pistols - https://youtu.be/udjS5yhtT8I?si=XGNON6CKsOHNINA5
Heroes – David Bowie - https://youtu.be/lXgkuM2NhYI?si=pCmU_jL7ARNrTlO1
Hurricane – Bob Dylan - https://youtu.be/bpZvg_FjL3Q?si=e90msXI5_2Ich2fi

Altro:

Le prime due immagini di questo mese sono opera di fumettisti statunitensi. La prima è di Steve Clay Wilson, mentre la seconda è di Robert Dennis Crumb; entrambi miei compagni di "scuderia" insieme a Raoul Vaneigem, Vincenzo Sparagna, Matteo Guarnaccia e tanti altri quando, durante gli anni Zero, i nostri lavori venivano pubblicati dalla casa editrice Malatempora, fondata da Angelo Quattrocchi. La terza e quarta immagine, invece, sono opera di Bonvi (pseudonimo di Franco Fortunato Gilberto Augusto Bonvicini), due vignette tratte dalle strisce delle Sturmtruppen - acuto fumetto satirico sull'ottuso militarismo.

Con la speranza che, al contrario di come cantava ironicamente Edoardo Bennato, non finiscano in prigione gl'innocenti, chi non ha fatto niente e chi si lamenta perché è stato imbrogliato; con l'identica speranza che un giorno le carceri non esistano più essendo stati, tutti quanti noi, così intelligenti da costruire finalmente un mondo giusto capace di non mettere nessuno nella condizione di cadere in "errore" e ricordando, al riguardo, quel che scriveva Hemingway nel romanzo Per chi suona la campana - "La prigione non è niente. La prigione crea solo l'odio." -, porgo a tutti voi un caro saluto.

Dimenticavo... con l'augurio che oltre a un sorriso con cui difendersi abbiano presto il "passaporto" che desiderano, do il benevenuto in questo paese a tutti i figli di nessuno che giungono ogni giorno.

Penso che, nonostante tutti i clacson della mattina e questo mondo già troppo pieno, continuerò a tirare avanti perché sono certo che avrò ancora matite per giocare.

Ci si "rivede" alla prossima newsletter? Lo spero.

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