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Written in the U.S.A.


SAGGIO (2016)
Antonio Tombolini Editore

"Written in the U.S.A." segnalato nel numero del 16 dicembre 2017 dal quotidiano "Il Secolo XIX"

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Recensione pubblicata nel settembre del 2017, sul numero 32 di ApARTe, semestrale di "materiali irregolari di cultura libertaria"

La formula del libro di Sommariva è semplice: compilare le schede delle opere predilette di autori americani, consistenti in una breve premessa, una serie di citazioni dal testo, e un “per saperne di più” finale. Così facendo, Sommariva fa scorrere sotto i nostri occhi cinquantacinque libri.
Per conoscere meglio una persona, una delle cose da fare è senz'altro quella di leggere i titoli della sua biblioteca personale (sempre che ne abbia una!). Non siamo mai stati a casa di Marco Sommariva, ma Written in the U.S.A. evoca vividamente la disposizione dei suoi scaffali.
La lettura è piacevole e soprattutto stimola e incuriosisce: la maggioranza degli autori sono noti, ma la scelta delle opere non è scontata. Ecco che in breve la sequenza di titoli si trasforma, senza apparentemente volerlo fare, in consiglio di lettura.
Personalmente, mi son ritrovata nella peculiare situazione di aver letto quasi tutti gli autori proposti, ma non quelle loro opere: la raccolta di Sommariva, cioè, genera un curioso effetto collaterale, quello di evocare la “biblioteca parallela” del lettore. Trattandosi di autori americani, inoltre, molti loro libri sono stati adattati per il cinema, e quindi si può anche dire di aver visto il film (Il miglio verde, Revolutionary Road, ecc.)
Le citazioni sono memorabili e invogliano a entrare in una libreria con il testo di Sommariva, intimando al commesso “Mi dia tutto ciò che c'è qui dentro.”
Attenzione: alcune recensioni contengono lo spoiler del finale, quindi se non avete ancora letto Martin Eden, per esempio, andateci cauti. Le schede di Prima di Adamo, La peste scarlatta e Tallone di ferro, che non conoscevo, mi hanno riconciliata con Jack London e non vedo l'ora di leggerli.
Troverete anche gustosi aneddoti, come quello dell'Antologia di Spoon River trasformata in Antologia di S. River (San River!), per sfuggire alle maglie della censura fascista.
Insomma, un'indispensabile guida alla lettura.
Aspettiamo con impazienza il prossimo, preannunciato dall'autore.
Un unico appunto: nell'indice, sarebbe utile trovare i nomi degli autori accanto ai titoli delle opere.
Paola Brolati

24 Febbraio 2017 - Intervista rilasciata dopo l'uscita di Written in the U.S.A su Upside Down Magazine