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Ombre dal futuro


Viaggio nella letteratura distopica
SAGGIO (2022)
Edizioni Malamente (Urbino)
Ombre dal futuro analizza 350 anni di letteratura distopica.

È un viaggio fra titoli troppo spesso dimenticati e grandi classici di questo genere, attraverso una scrittura che produce il futuro elaborando l’esperienza: da I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift a Il tallone di ferro di Jack London, da Noi di Evgenij Ivanovič Zamjatin a Il mondo nuovo di Aldous Huxley, da 1984 di George Orwell a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, da Arancia meccanica di Anthony Burgess a Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood.

Nelle opere passate in rassegna non si scorgono tracce di un futuro benevolo, nessuna garanzia di libertà, salute e felicità. Eppure, in un’epoca in cui è la realtà a essere spiacevole e indesiderabile, la letteratura distopica col suo carattere anti-repressivo e libertario può risultare una valida critica – emancipatoria e liberatoria – alla dimensione attuale, un soccorso all’immaginazione, un laboratorio di idee e di riflessioni; insomma, può farsi terreno fertile per il germogliare di una nuova speranza.

Dalla prefazione di Domenico Gallo:

"I motivi per cui le utopie si trasformano in distopie sono sostanzialmente due: l’utopia parziale e l’utopia statica. Le utopie parziali sono quelle che costruiscono società egualitarie e felici, ma delimitate, coinvolgono solo specifici territori o tipologie di abitanti. Anzi spesso occultano sfruttamenti esterni crudeli e violenti. L’utopia statica ci riporta invece alla necessità di porre in discussione costantemente il sistema di regole su cui una società si basa. A capire che sistemi di regole resisi necessari nelle emergenze devono essere abbandonati e ridiscussi appena possibile."

RECENSIONI:


Recensione del 03-01-23 pubblicata su Libero

Presentazione dell'Editore Malamente

Recensione dal sito "Carmilla"

Recensione dal blog "La Bottega del Barbieri"

Recensione dal sito YEZINE

Recensione del 19-03-23 pubblicata su Umanità Nova

Marco Sommariva intervistato da Wonderland sulla distopia



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